CRISI DEI MERCATI, GLI ERRORI FATTI E GLI ERRORI DA NON FARE PIU’
Botta & risposta a cura di Diego Pastorino
Domanda: Parliamo di errori. Qual è stato il più grande errore che tutti (dai politici agli economisti, dagli operatori finanziari ai risparmiatori) hanno fatto negli scorsi anni nel non accorgersi di quanto stava succedendo? Ma soprattutto: qual è l’errore che i risparmiatori-investitori devono assolutamente evitare nei prossimi anni per minimizzare i danni di questa crisi al loro portafoglio?
Alessandro Aldrovandi: Non credo che il principale errore commesso sia di natura tecnica o previsionale, ma comportamentale. E’ risaputo che i politici sono piuttosto incompetenti in materia finanziaria e che debbono gestire i bilanci statali con qualche forzatura previsionale Così come la maggior parte degli economisti macro, sempre bravi a trovare spiegazioni ed argomentazioni su quello che è già successo. Ma il vero problema di questa crisi, a mio parere, è stato il comportamento avido e superficiale sia degli operatori finanziari che dei risparmiatori. I primi hanno fatto a gara a creare e vendere prodotti innovativi ma discutibili, scaricando i rischi su terzi, con lo scopo di rubare quote di mercato alla concorrenza, per raggiungere il budget, per fare utili, per fare salire le quotazione dei propri titoli, per fare carriera, per incassare bonus, senza curarsi delle conseguenze a valle nel medio-lungo periodo. Ma neppure i risparmiatori sono esenti da questo tipo di colpa. Già dai tempi dello sboom della new economy dovrebbero aver imparato che i crolli di borsa avvengono periodicamente e che nella propria filiale bancaria sono bravi a vendere prodotti, ma non a gestirli. Eppure si continua a comperare pesantemente azioni quando le borse sono già alte, sentendosi tutti dei piccoli Soros. Così come si comperano obbligazioni Argentine, non pensando al bassissimo rating, ma concentrandosi solo su quel goloso rendimento all’11,5%.