Piazza Affari sta attraversando una fase positiva ma con volumi scarsi. La continuazione del rally potrà avvenire al superamento di quota 22.805, mentre la discesa potrebbe accelerare con la violazione del livello 21.970.
Il mercato azionario italiano continua a mantenersi decisamente impostato al rialzo nel medio/lungo termine, anche se i volumi sono in vistoso calo. Dalla fine dello scorso giugno, infatti, è possibile individuare una trendline ascendente piuttosto credibile sia in termini di inclinazione (sostenibilità nel tempo) che di capacità di rappresentare un valido supporto dinamico (con conseguenti rimbalzi). Ne è un esempio anche la recente flessione del Future FTSE/MIB, che dopo la violazione ribassista dell’indicatore Supertrend sul livello 22.250 ed un rapidissimo spike intraday sotto la soglia dei 22.000 punti, ha ripreso subito la propria corsa fino a tentare un riavvicinamento all’importantissimo massimo relativo posto a quota 22.805. Anche l’indicatore Macd, così come altri numerosi oscillatori, sebbene ben lontano dall’essere posizionato in una fase di ipervenduto, sembra volersi nuovamente rafforzare con un segnale di acquisto.
Al momento non emergono segnali di debolezza a Piazza Affari, anche grazie alla forza di tutte le principali Borse internazionali. Proprio nelle ultime sedute, ad esempio, Germania e Stati Uniti hanno registrato nuovi massimi storici assoluti e diventa davvero difficile sapere per quanto tempo ancora potrà durare questo ottimismo. Un ottimismo davvero resistente a qualsiasi notizia negativa, sia economica che politica, dai venti di guerra al terrorismo.
Di sicuro questo rally è avvenuto senza alcun ritracciamento degno di nota e più il riassorbimento dei prezzi (anche parziale, ma consistente) verrà rimandato, più l’inversione sarà violenta e profonda. Siamo altresì consapevoli che anche qualora la flessione dovesse partire dall’azionario americano (che sale ininterrottamente da sei anni), i mercati europei dovrebbero risentirne in misura minore grazie al prolungamento del Quantitative Easing da parte della Bce (che comunque non sarà eterno…)
FIGURA 1 – Analisi di medio periodo sul Future FTSE/MIB
Dal punto di vista operativo, pertanto, non è solo necessario aspettare che il Future FTSE/MIB esca da una fase di congestione “sporca” che vede le quotazioni ruotare sempre intorno al livello intermedio dei 22.500 punti da circa un mese (media mobile a 25), ma anche che vengano definitivamente violati i livelli più estremi.
L’apertura di posizioni long potrebbe essere vantaggiosa solo al superamento della (doppia) resistenza posta sul livello 22.805, dove si trovano sia il massimo relativo precedente che l’indicatore Supertrend. Al contrario, per la negatività è invece possibile anticipare il segnale ribassista posto a quota 21.970, aprendo posizioni short in vari step già a partire dal ritorno in area 22.210 prima e 22.205 poi.
FIGURA 2 – Analisi di breve periodo sul Future FTSE/MIB